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L'asta di Valentina a MC4: la strategia è un vantaggio a Masterchef?

Bentornati su Masterchef Analytics! Mentre l'undicesima stagione è ufficialmente iniziata su TV8, mi piacerebbe ripercorrere alcuni momenti delle vecchie edizioni che più mi colpiscono, per diverse ragioni. Non sarà una serie (come quella iniziata poco tempo fa, Prototipi), ma saranno diversi articoli non correlati che andranno a prendere diversi aspetti delle stagioni andate in onda finora. 

Iniziamo, come il titolo dell'articolo suggerisce, da Masterchef Italia 4, edizione del 2014/5, vinta in maniera controversa da Stefano (ricorderete tutti il caso Striscia).

Di quella stagione, vorrei oggi prendere in esame un momento preciso: parlo del pressure in cui fa il suo esordio l'asta, nell'episodio 10, prova che poi tornerà anche nella sesta edizione.

Protagonista indubbia di quest'asta sarà Valentina Pozzato, concorrente proveniente da Biella che terminerà il suo percorso in nona posizione, senza conquistare nessun successo individuale (andandoci comunque vicino alcune volte). 

Perché proprio questa prova? Perché è interessante come essa sia lo spartiacque per l'edit di Valentina, fino ad allora abbastanza anonimo: ma ripercorriamolo un attimo.

Valentina, infermiera 29enne, ha una selezione piuttosto promettente: racconta che Masterchef è la sfida giusta per dimostrare ai genitori (al padre soprattutto) che "non è una persona mediocre come credono, anche se non fa l'ingegnere o il medico". Insomma, per Valentina si profila già un percorso in cui ha tanto da dimostrare e una storia indirizzata a un possibile redemption arc, in cui quindi si trova in una iniziale posizione "svantaggiosa" (in questo caso il "non sentirsi abbastanza" rispetto alle aspettative dei genitori) che poi, con un percorso di crescita, può arrivare alla rivincita definitiva. Le premesse così buone vengono confermate nella prova con la mozzarella di bufala che serve per entrare nella Masterclass: Valentina è tra gli 8 a passare il turno senza che i giudici assaggino il piatto, perché ha già dimostrato sufficiente tecnica e talento nel corso della preparazione. Nel corso del primo invention, Viola la definisce, davanti ai giudici, tra le più forti dell'edizione mentre, nell'invention sulle cozze, cucina un gran piatto, che le fa guadagnare tanti complimenti. Il primo momento di difficoltà per la piemontese arriva nell'invention sull'ossobuco con Matt Preston: parte con la (splendida) idea di fare un tacos di risotto, con il motto "o la va o la spacca", ma alla fine non riesce a realizzarlo, rimanendo delusa dal "piano B" presentato. 

Arriva così la decima puntata, il punto di svolta per l'edit di Valentina, fino a questo punto abbastanza positivo ma senza guizzi e con poco screen-time rispetto ad altri. La terza esterna della stagione si svolge a Mazara del Vallo, dove le due squadre devono cucinare per i pescatori del luogo delle pietanze a base di pesce; Valentina viene scelta da Filippo tra i rossi, ma la malcapitata scelta del capitano (e del co-capitano Stefano) di lasciare le spine nel pesce condanna il team al pressure. Per la biellese è il secondo, dopo quello della spesa folle della prima esterna. Come anticipavo prima, il pressure di questo episodio è un'asta, novità assoluta per Masterchef Italia: i concorrenti devono aggiudicarsi un ingrediente principale "combattendo" come fossero in una vera asta e usando come moneta il tempo a disposizione per cucinare. In secondo luogo, dovranno accaparrarsi degli ingredienti complementari a quello principale scelto, avendo premura di lasciarsi abbastanza tempo per cucinare.

E' qui che entra in scena una nuova Valentina: prima che l'asta inizi, veniamo intercettati da un suo confessionale in cui dice: "non devo pensare solo al tempo che spendo io, devo pensare anche al tempo che rimane agli altri"; e ci si comincia a sfregare le mani per lo spettacolo che sta per iniziare: Valentina confessa: "voglio le creste di gallo, ma vorrei usare i miei rialzi per far perdere tempo agli altri". E la piemontese comincia a giocare: mette in lieve difficoltà Viola sull'astice blu (la ragazza comprende che la Vale sta cercando di muovere un po' il gioco) per poi giocare duro con Amelia per il cervello. La giustificazione è logica: "Amelia è una macchina da guerra nei pressure e deve spendere più tempo possibile"; Amelia non può credere che Valentina la voglia mettere in difficoltà, ma poi la spunta sulle cervella (spendendo un capitale, 40 minuti su 60 disponibili). Alla fine, Valentina ottiene le creste di gallo spendendo solo 5 minuti, in quanto ultimo ingrediente rimasto sul bancone; dopo aver giocato divinamente la prima parte di partita, inizia ora la guerra per gli ingredienti complementari: fa innanzitutto alzare il prezzo a Nicolò per i suoi, mette in leggera difficoltà anche Silvana per poi tirare il colpo finale a Filippo, a cui "ruba" il lotto adatto alla sua trippa. La balconata si spertica in complimenti per il buon gioco della piemontese (da "Valentina furba però, che idolo!" di Maria a "Vale è un mostro" da parte di Simone), che si giustifica così in confessionale: "combatto per quello che voglio, credo valga la pena giocare d'azzardo a volte".

All'assaggio, Bastianich le fa notare che ha giocato all'offensiva in quest'asta; Valentina conferma che oggi ha provato questa strategia, visto che la difesa non l'ha portata da nessuna parte fino a quel momento. Bastianich dice che "fare l'aggressiva quando non arrivi all'obiettivo può essere rischioso" e le domanda se è così anche nella vita per lei; Valentina annuisce, ma Joe le rivela che ha fatto un ottimo lavoro e di continuare così. Alla fine, si salva soprattutto grazie alla grande strategia dimostrata su Filippo; Arianna non credeva fosse così cattiva, ma mentre sale in balconata Valentina si spiega: "non sono cattiva, però ci tengo a lottare e combattere per quello a cui tengo e sono contenta che i giudici me l'abbiano riconosciuto!"

Insomma, dopo un inizio in cui sapevamo che Valentina aveva le carte per fare bene ma mancava un quid per farla emergere, il pressure del decimo episodio ci consegna proprio quell'elemento mancante: Valentina non solo è brava, ma sa usare superbamente la strategia quando c'è bisogno. Un pericolo in più per tutti gli altri concorrenti.

All'alba dell'episodio 11, Masterchef 4 ha sicuramente un contender in più per la volata finale: riuscirà Valentina a confermare le buone premesse finora costruite su di lei? La risposta è (purtroppo) no. 

Dopo la trionfale asta, Valentina resta nei pensieri dell'edit solo per il suo scontro con Federica e per alcuni screzi con Arianna e Simone nell'esterna irlandese, senza cucinare piatti che catturino l'attenzione dei giudici; al suo primo piazzamento tra i peggiori nell'invention sulla triglia di Cannavacciuolo, Valentina viene mestamente eliminata, lasciando MC in nona piazza. Un gran peccato non aver puntato sul suo redemption arc in costruzione.

Cosa ci insegna questa interessante vicenda? Secondo me ci lascia due messaggi. Il primo è che gli editor di Masterchef spesso fanno dei begli scherzi, lasciandoci intendere cose che poi non si avvereranno: gli ingredienti per vedere Valentina almeno in semifinale c'erano tutti, ma di fatto la piemontese viene eliminata ben prima nonostante un episodio da vera protagonista. Il secondo messaggio è che la strategia, nel mondo di Masterchef, non viene premiata: pur venendoci mostrata come globalmente positiva nell'asta (Valentina applica una strategia ben spiegata, non casuale e rivolta contro il villain della stagione, Filippo), una stratega non può mai andare lontano a Masterchef; è come se si volesse far passare l'idea che in cucina si vince "di cuore" e non "di testa", una cosa che personalmente non mi è mai piaciuta, fin da Tiziana che perde l'invention delle schie a discapito di Maurizio a MC2 (ma ci torneremo). Visto che Masterchef non è solo cucinare un piatto ma è anche avere a che fare con altri concorrenti, sarebbe giusto premiare anche l'aspetto strategico, cosa che spesso è invece un peso e non un merito.

Per questo, secondo me, l'asta di Valentina rimane uno dei momenti di miglior gioco strategico mai andati in onda a Masterchef, oltre che 20 minuti di godibile televisione. L'appello è perciò il seguente: Masterchef, a noi la strategia ci piace, non condannarla!

Per oggi è tutto, alla prossima!💗 

Commenti

  1. Assolutamente d'accordo. Piu' volte la strategia è vista in maniera negativa, ma è una competizione e a volte sembrano scordarselo. Lasciamo stare che poi la strategia trova il tempo che trova (es. se vinco la mistery e siamo in 15 è inutile mettere in difficoltà i più forti, tanto comunque i deboli si confondono da soli e mi sono fatto soltanto nemici.) In più se ho un vantaggio è perché l'ho meritato, dunque se all'Invention faccio un piatto buono ma non buonissimo non ha senso rimarcare il fatto che ho avuto dei vantaggi e avrei dovuto farlo meglio.

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  2. Purtroppo viene vista come una cosa "cattiva", anche perché masterchef è un programma molto settato sul "sole cuore amore", indi per cui ogni volta che qualcuno prova a usare una strategia deve per forza ritorcersi contro quella persona perché ha provato a essere "cattivo"; io ritengo che sia un gioco e sia giusto usare ogni mezzo che viene fornito per provare a vincere

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